Note critiche di Daniele Maria Pegorari
e Giacomo D’Angelo
I “luoghi”, nei territori del vissuto e nelle tappe dell’esistenza, sono le isole nelle qua-li ciascuno matura il proprio sé, gli orizzonti in cui l’io evolve le sue rotondità, le di-mensioni che, nel consumarsi o nel ribadirsi, si fanno parole e ricordi: modi di un bi-sogno che tornano sulla pagina per sciogliere e per legare.
In quest’ultimo libro di Vito Moretti la poesia coniuga il dettato del viaggio e dell’ autobiografia con la tenerezza del cuore messo a nudo, l’indietro e l’avanti degli u-mani itinerari con l’introspezione diaristica, il vagabondaggio che libera e fa percor-rere nuove strade con l’indulgenza che accoglie e riconosce o che chiama e dà vesti e nomi.
Un libro, dunque, originale nel panorama della contemporaneità, che riconferma le grandi risorse di penna e di sentimenti di un autore che sa indicare i doni straordinari della bellezza e della letteratura.