C’è l’uomo-poeta, emblema per eccellenza del viandante, al centro di questo viaggio iniziatico di Giancarlo Giuliani che segue la strada del tempo nelle infinite diramazioni dell’Essere.
Osservatore e spettatore della sua vita e dell’altrui comune destino, sospeso nella circolarità delle parole quale ponte fra l’essere e il nulla, l’Autore vola poeticamente verso le stelle, lì dove l’indizio della conoscenza diviene autentico sapere e l’intima bellezza della realtà spegne il fuoco della discordia, sicché da «materia indistinta/ saremo infine stella noi stessi».
La volontà disperata di afferrare la vita, di congiungersi finalmente al battito infinito e sempiterno del mondo apre un varco tra il passato e il presente, considerati non come istanti meramente cronologici, bensì come momenti d’essere che hanno come uniche mete la definizione dell’Io e la consapevolezza ora disvelata del nostro essere parte indispensabile dell’armonia esistente.
Il respiro poetico di Giuliani è il movimento ascendente dal caos della perdita all’ordine derivante dalla ri-conciliazione, è il viaggio senza ritorno dal nulla all’Uno nello spazio ristretto ma infinito della vita che ci restituisce «all’affettuoso incontro di mani/ al respiro che non si distingue/ dal vento, al lampo d’amore».