Allo scioglimento di fatto di Lotta Continua, proprio come tanti altri ragazzi della sua generazione anche Carlo si trova di fronte al dilemma se abbandonare ogni ideale di uguaglianza e giustizia sociale e rientrare nei ranghi della normalizzazione oppure dare seguito all’utopia in modo concreto ed estremo attraverso la lotta armata.
La sua storia è quella di una lacerazione fra l’odio insanabile nei confronti del sistema e l’inquieta consapevolezza degli “effetti collaterali” della lotta armata.
In mezzo, tante vicissitudini, conoscenze e amicizie con nomi e volti che alla fine non riusciranno a incidere sulla solitudine radicale del protagonista. Non varranno neanche l’assoluto e travolgente amore per Anna, in nome degli ideali comuni e la presenza di Eugenio, l’amico di sempre, colui che ha compiuto scelte diverse per necessità e che, anche per questo, diventa un emblema. Fino al tragico epilogo, metafora del naufragio delle speranze di un’epoca e di una pagina ancora oggi irrisolta nella storia del nostro Paese.