C’è un posto nella mia mente chiamato memoria.
In questo posto ho racchiuso tutti quei ricordi che negli anni, hanno costituito il mio bagaglio fatto di parole, di racconti, di storie e di avventure che si sono dipanate in oltre sessanta anni di poesia e di scrittura.
Questo posto è situato nel labirinto della memoria, che cresce ancora di giorno in giorno e che rende sempre meno possibile il riuscire a trovarlo nonostante siano trascorsi mesi ed anni.
Infatti, pur sapendo che la poesia è un qualcosa di strettamente personale, mi prefiggo in questo 21° libro, non solo di scrivere versi belli a leggersi, ma anche componimenti che riescano a provocare, nell’animo il lettore, un insieme di emozioni.
Nonostante i miei, oramai, capelli bianchi non ho mai pensato, nemmeno per un attimo, di gettare nel cestino i miei ricordi e tutti quegli attimi fuggenti nella convinzione che qualcuno prima o poi si renderà conto che l’uomo per vivere, ha bisogno anche di provare “emozioni letterarie e poetiche”.
Nasce così questa mia ultima fatica letteraria che ho pensato di chiamare Stagioni e dentro di me rimane la certezza, che queste mie stagioni e con le mie storie, insieme ai miei pensieri faranno bene al vostro cuore.
Alla mia non giovane età, solitamente, la prima cosa che viene in mente è che ne vorrei avere venti di anni, per ricominciare tutto daccapo, per tornare ad occupare un posto in prima fila nel cinema dei sogni.
Quel posto però è già occupato, e non resta che sedermi un poco più indietro, per poi avere la sorpresa di rivedere sullo schermo la pellicola della mia vita.
Solo allora mi accorgerò di non essere disposto a dare indietro nemmeno un giorno e neppure un attimo della mia vita, delle mie avventure, nemmeno un momento per riavere quei miei vent’anni e quella mia prima sigaretta e nemmeno quella mia prima cinquecento.
In copertina: Il silente palpito del rio (olio su tela, 70x100, 1985), di Nicodemo Napoleone