Questa raccolta di poesie sia in lingua italiana che in vernacolo nasce dal bisogno di raccontare e ricordare Marisa, la donna con la quale il poeta ha trascorso tutta la vita.
Questi versi sono dunque la rievocazione di una storia d'amore nata a Torre de' Passeri nel lontano 1965 e sono altresì il compimento di un'avventura della mente e del cuore mai paghi di abbeverarsi alla sorgente della vita, di camminare nel regno della natura che profuma di rose e di belle di notte.
Moglie, compagna e musa ispiratrice, Marisa è la donna che ha illuminato la strada del suo uomo e ora che la sua presenza non è più fisica, ma tangibile solo nel ricordo, il sentiero del poeta si opacizza, sino ad oscurarsi («in cielo piangono le stelle/ e di sera ho ancora paura/ col buio sempre più tetro»). Il fardello dell'assenza diventa sempre più insopportabile, ma «Domani nascerà un nuovo giorno / col sole che fuggirà, per non tornare / fino a che non sbocceranno rose rosse/ nel giardino ove nacque il nostro amore.» Del resto, egli le sussurra: “Fai finta di non lasciarmi mai, anche se dovrà finire prima o poi questa lunga storia d'amore”.