Dario Lauterio ha una lunga consuetudine con la poesia, che considera forma di espressione e di conoscenza personale e accessibile a tutti.
Si legge nella Presentazione della sua più recente opera, La via dei sentimenti (2019): “È un cammino impervio, non facile, quello della poesia, a tratti il sentiero è accidentato, scosceso, si scivola facilmente, si cade e ci si rialza, il ricordo a volte impone un confronto, un parallelo tra età differenti, il guardarsi allo specchio a sera”.
È un cammino che l’autore percorre da sessant’anni, che oggi affida alla raccolta Nel mezzo del cammino. Il titolo sembra alludere a Dante, che a Torre de’ Passeri si può dire di casa. In realtà si riferisce all’ordinamento delle composizioni, tutte inedite e riportate cronologicamente, che incastonano un “intermezzo” in lingua fra due gruppi di liriche in dialetto.
Il dialetto a volte amplifica il sentimento, altre l’accompagna con un controcanto sommesso, musicale, venato di malinconia, rendendo pienamente tutte le sfumature in cui si espande la vena lirica.
Non diversamente nei componenti in lingua, con i quali si entra nel “laboratorio” dello scrittore. Appaiono chiari i suoi riferimenti ai classici e ai grandi del Novecento, tutti assimilati e rielaborati in chiave personalissima.