Con uno stile semplice e poetico, che della poesia conserva il tono garbato e morbido proprio di un linguaggio profondo anche se apparentemente dimesso, Flora Amelia riesce a rappresentare una gamma di personaggi e situazioni tali da abbracciare più generazioni e più epoche. E anche se gli ambienti e le condizioni si riferiscono indubbiamente ad un tempo prossimo alla contemporaneità, i rimandi e gli echi culturali di tutte le storie raccontate conservano comunque un respiro che va oltre le età, superano le barriere delle ère e delle epoche. E tutto ciò accade perché l’autrice sa mettere in scena non tanto, o non solo, situazioni e tipi umani, quanto vicende d’anime, dimensioni dell’interiorità in grado di riguardare ogni tempo e ogni spazio.
Adottando tre chiavi di lettura, a loro volta introdotte da piccoli capolavori di poéme en prose, utilizzati a mo’ di introduzione delle tre sezioni, vale a dire “Il tempo”, “Vivere” e “Amare”, la scrittrice riesce a dire tutto, o comunque moltissimo sull’essere umano, e a rimarcare e sottolineare ciò che conta davvero. In questa terna fondamentale, trilogia della vita, tempo-vivere-amare, è espressa e simboleggiata l’esperienza umana, legata all’essere che è, come sosteneva Heidegger, essere nel tempo, cioè esser-ci, esperienza del e nel tempo, la quale trova nell’amore lo stimolo e la motivazione principali.