La Cirenaica del 1920 è un calderone ribollente, e non solo a causa del
vicino Sahara. Rocco Vadalà (ufficiale
dei Reali Carabinieri realmente esistito) sbarca inaspettatamente a Bengasi
e si trova di colpo avviluppato in un intrico di tradimenti, violenze, rapimenti
di cui fatica a capire la trama. Alla ricerca di un suo sottufficiale scomparso è costretto a spingersi nel deserto.
Il Sahara lo sorprende e lo spiazza: gli
orizzonti sterminati, i silenzi, la solitudine, il clima estremo. Ma anche i
beduini, i cammelli, i guerriglieri arabi
appostati dietro le dune, le donne velate dagli occhi saettanti, gli inquietanti
jinn.
Superando ostacoli che sembrano
messi sulla sua strada per farlo cedere
o impazzire, Vadalà giunge infine al
quartier generale del Gran Senusso,
l’emiro a capo della resistenza antitaliana. E lì, in quell’angolo sperduto e
infocato d’Africa dove telegrafo e aerei non arrivano, conosce finalmente il
perché di quel suo viaggio tormentato.
E, allo stesso tempo, capisce qualcosa
di se stesso cui non pensava di arrivare
mai. “Il fascino del deserto, più sottile
della sabbia, gli si era insinuato nell’animo.”
Rocco Vadalà è protagonista di una
serie di romanzi e racconti che portano
il lettore alla scoperta degli angoli più
nascosti della storia italiana del ’900.