FILOSOFARE DA BAMBINI
con la lettura e le emozioni
Un itinerario privilegiato dall’emozione al pensiero
per imparare ad apprendere
La capacità di pensare dipende in qualche modo dal sentire e dal comprendere ciò che accade dentro ciascuno di noi. Per pensare si deve essere in contatto con le proprie emozioni, altrimenti il pensare diventa un falso pensiero. L’emozione è sia uno stato d’animo interiore ed è al tempo stesso, una sorta di comunicazione con l’esterno, diciamo una specie di messaggio sociale silenzioso.
Con la lettura i bambini scoprono la loro prima emozione: quella della gioia di guardare e di vedere mondi che sono oltre ciò che li circonda, poi imparano a sentire l’emozione e dunque apprendono ad amare, a detestare, a desiderare e così vìa.
Ne scaturirebbe così una scuola aperta ad un facciata più spaziosa, in cui gli obiettivi diventano macro e non si fermano veramente all’istruzione e basta.
L’insegnamento in sé si allontanerebbe così dall’approccio tradizionale e realizzerebbe un vero e proprio allenamento del pensare partendo dai propri pensieri, aiutandosi con il dubbio e percorrendo la strada del domandare.