In un mondo che «pare una barca alla deriva», in cui le parole sono «gelide lame taglienti/ che crudeli affondano nella carne nuda» e di cui le azioni ne sono inevitabilmente lo specchio, la poesia di Gianvito Armenise rappresenta l’occasione per riscoprirne il significato più autentico e il valore più puro.
Molteplici sono le tematiche su cui il poeta riflette e fa riflettere con «quel respiro sospeso nell’aria», scrivendo versi che talvolta si allargano alla storia, quale fonte di insegnamenti per la «tetra ora presente», e talaltra trasudano di ricordi. Con gli occhi dell’anima egli scruta l’intimità del focolare domestico e torna nei luoghi della sua infanzia, come testimoniano i bellissimi versi di “Mamma e papà”, «Capitani sagaci ed esperti nocchieri,/ astuti e prudenti nei propri ruoli/ danno battaglia come guerrieri/ e tracciano il solco senza clamori».
La poesia di Armenise è dunque un monumento di difesa dei valori eterni della tradizione cristiana e della dignità umana. Lo sguardo critico alle storture e alle contraddizioni del nostro tempo, se da una parte lasciano trasparire una profonda disillusione, dall’altra è sostenuto dalla speranza di un risveglio spirituale e culturale: «Il nostro giorno davvero verrà/ quando verrà il giorno che Iddio vorrà/ e allora quel giorno ritornerà/ perché ogni lacrima asciugare saprà».