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Marco Ercolani
SINDARUSA
Presentazione di Gianfranco de Turris
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Marco Ercolani è autore di storie eteree,
inquietanti, stilisticamente legate ad un certo tipo di narrativa
anglosassone del Sette-ottocento, riverberanti i toni e il modo di
raccontare di un Coleridge, di un Beckford, di un Poe, di un Morris, di un
Hodgson. Toni e modo più che stile, indubbiamente moderno, ma il sottile
procedere per enigmi, per allusioni, o anche al contrario le visioni
barocche, i nomi astrusi, la predilezione soprattutto per le città senza
nome, i protagonisti anonimi e i viaggi di mare allucinati, rimandano
inevitabilmente a quel genere di narrazione tipicamente anglosassone.
È quanto si ritrova in questi racconti il cui filo conduttore consiste
nell’essere degli apocrifi. Ercolani, da buon psicoterapeuta, si è ben
immedesimato in Coleridge (1772-1834), di cui ha immaginato il brano del
romanzo giovanile Sindarusa; in Gogol (1809-52), per il quale ha pensato
ad un immaginario scambio di lettere polemiche alla vigilia della morte;
e in Alfred Kubin (1877-1959), l’autore de L’altra parte, che avrebbe
scritto alcuni frammenti di un romanzo inedito, Chàos.
Presentazione
[ISBN-88-87220-08-5]
Pag. 80 - € 5,00
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