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Giuseppino Mincione
SAGRA DELLA CITTÀ
DI PESCARA
Il miracolo del crocifisso
del 1062 in Aterno-Pescara
Dramma sacro in due atti con un Prologo,
un Epilogo ed una sequenza con musica
del M. Antonio Piovano
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Dieci giudei, residenti in Aterno-Pescara, si riunirono nella loro sinagoga il pomeriggio di Giovedì Santo del 1062 per prendersi gioco delle cerimonie religiose dei cristiani. Spalmarono della cera su una tavola corrosa dai tarli e vi raffigurarono la croce con sopra Gesù, ficcarono degli aghi sul capo, sulle mani e sui piedi del crocifisso e poi con delle frecce e con una lancia lo ferirono per schernirlo, come avevano fatto i loro padri, quando l’uomo-Dio era vivo ed operava tra loro.
Tornati la mattina dopo nella sinagoga, essi trovarono gocce di sangue sul corpo del Cristo e per terra, tra la polvere. Presi dallo spavento, cercarono di cancellare ogni segno e di raccogliere la polvere insanguinata in un’ampolla, per poi nascondere cera, lancia ed ampolla.
Tre anni dopo, per forti dissensi scoppiati fra loro, la notizia dell’accaduto fu portata a conoscenza del Conte teatino Trasmondo, presso il castello di Sette, e il Conte, messi alle strette i colpevoli, riuscì a recuperare gli oggetti sacri e, su parere del Papa Alessandro II, fece trasferire cera, tavola, lancia ed ampolla, contenente la polvere intrisa di sangue, nella chiesa di San Salvatore.
Il trasferimento dell’ampolla da Sette a Pescara fu fatto solennemente nell’ottava della festa dei santi Apostoli Pietro e Paolo, tra una folla festante e commossa, e l’ampolla fu mostrata ad essa dalla scalinata della stessa chiesa.
La sinagoga fu trasformata, per ordine del Conte Trasmondo, nella chiesa di Santa Gerusalemme, a ricordo di quanto era stato fatto, in quella città, a Gesù, durante la sua passione.
[ISBN-978-88-7475-253-9]
Pag. 80 - € 7,00
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