BIO-BIBLIOGRAFIA


LE OPERE

Sagra della città di Pescara

I genitori di Gabriele d'Annunzio

Ovidio nella Divina Commedia







Giuseppino Mincione

(1922 - 2015)


Giuseppino Mincione

     Giuseppino Mincione è nato a Villa Bozza di Montefino il 22 ottobre 1922 ed è morto a Pescara il 17 giugno 2015, dove a lungo ha risieduto.
     Compiuti gli studi ginnasiali e liceali nei seminari di Penne (Diocesano) e di Chieti (Regionale), ha conseguito la laurea in Lettere classiche presso l’Università degli Studi di Roma, con una tesi in Letteratura Latina, e si è dedicato all’insegnamento percorrendo tutti i gradi dell’istruzione, dalle Scuole Medie all’Università, dove è entrato come assistente alla cattedra di Letteratura Latina ed è stato docente di Storia comparata delle lingue classiche presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “G. D’Annunzio”, in Chieti.
     Ha contribuito con sei voci alla Enciclopedia Virgiliana della Editrice Treccani.
     Ha curato la pubblicazione di decine di libri, tra cui L’oltretomba di Virgilio in relazione con quello di Omero e di Dante; Fedro emulo di Esopo; Fatti storici nelle testimonianze di autori latini e greci; Aviano e le quarantadue favole; Motivi e lingua del “De reditu suo” di Rutilio Namaziano; Le “Fabulae Novae” di Fedro; Ricerche e studi su Ovidio; Il Lamento della donna abbandonata nel manoscritto vaticano e nella letteratura greca e latina; Il mito della volpe incendiaria in Ovidio, in Esopo e nella Bibbia, Prospettiva Latina, grammatica latina per la seconda Media; Folklore e ricordi di Villa Bozza; Fedele Romani e Colledara, in collaborazione con Luigi Illuminati; Musa Latina, cinque poemetti latini con relativa traduzione; ecc.
     Ha pubblicato saggi e opuscoli, come Tractatus de Passione Domini fact in civitate Aternensi; La carità del natìo loco in Gabriele D’Annunzio; I Peligni nella letteratura latina; I Frentani nella letteratura latina; La Contessina di Prezza nel “Chronicon Casauriense”; Agricoltura, Piante ed Animali delle popolazioni italiche dell’Abruzzo negli scrittori latini e greci; La poesia latina di S. Gabriele dell’Addolorata; S. Francesco nelle sequenze e negli inni della liturgia; L’ufficio ritmico di Santa Chiara; Il “navale proelium” e il “gladiatorum spectaculum” nel Lago Fucino sotto Claudio, La favola della rana invidiosa; Gli umanisti della Provincia di Pescara; Il discorso di S. Paolo nell’Areopago di Atene (Atti degli Apostoli, 17, 16-34); Giannantonio Campano, Umanista e Vescovo-Principe di Teramo; ecc.




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