Il titolo Ritmi potrebbe rimandare in primo luogo al mondo della musica, a spartiti, maestri, esecuzioni, ma anche a improvvisazioni, mescolanze di generi, evoluzioni impensabili alla cultura classica eppure non in contrasto con la stessa.
In questo caso non si allude esplicitamente a quell’ambito sonoro, ma è come se la ricerca si muovesse nell’individuazione di un tono, talvolta una semplice nota, che restituisca un senso all’interno di un mondo vasto e osservabile nello stesso tempo.
Una instabilità di fondo suggerisce di farsi bastare anche piccoli appigli, suggestioni su cui poter scivolare oltre senza strappi o conflitti. Altre volte però la situazione è drammatica, il dubbio prende il sopravvento, la lotta è rimandata, anzi respinta.
Nella lettura dei versi ci si troverà immersi in paesaggi dell’animo ora sfumati e sostenibili, ora contraddittori e irti di ostacoli.