Aleggia a tratti nella raccolta un senso di dolore e di impotenza, un profondo sentimento della "terribilità" del reale. Non ne derivano però sgomento o frustrazione, anzi nasce l'occasione di una profonda riflessione sui grandi temi dell'esistenza.
I versi dipingono così progressivamente un viaggio alla ricerca di una nuova consapevolezza, perché solo così la vita potrà alla fine dirsi pienamente vissuta. Tutto questo non può però avvenire nella solitudine: occorre il rapporto con l'altro, poiché «la mente cerca un'altra mente non solo per amarla, ma per capire sé stessa.»
Ma l'acquisizione della consapevolezza ha bisogno di parole che portino in sé il segno della vita vissuta e l'aspettativa per la vita da vivere. Ha bisogno delle parole della poesia: «le forze del caso / governano il mondo, / eppure si può dare una mano / alla buona sorte.»