Atmosfere e canzoni degli anni Sessanta e Settanta
Il rimpianto dell’autore si snoda attraverso i ricordi legati alle vacanze estive, alla musica e a una scuola irlandese, racchiusi nell’arco di una dozzina d’anni a cavallo dei Sessanta e Settanta del secolo scorso. Evocando immagini e suoni di un’età dell’oro, gli anni effervescenti della grande stagione del rock, della contestazione giovanile e della rivoluzione psichedelica, il libro traccia un bilancio di un’epoca che, pur tra luci e ombre, appare migliore dell’attuale.
“Siamo tutti esuli rispetto al passato”, afferma un autore citato nel libro. Il passato è immutabile, raccoglie e custodisce ogni immagine, ogni evento. A noi spetta di esercitare la nostra memoria, per mezzo della quale ci opponiamo al fluire del tempo, all’insensata agitazione che può placarsi solo in quei momenti effimeri che Sartre definiva “perfetti”. Siamo memorie viventi, testimoni di momenti vissuti con la consapevolezza di anticipare le nostre nostalgie e con la percezione del rischio della perdita irrimediabile di qualcosa di essenziale. Ma in queste pagine Italo Inglese non attinge ai ricordi per ripudiare il presente, bensì per trarre forza dalla ricognizione dell’esistenza, dalle tappe fondamentali della propria formazione.