Cavafratte, in provincia di Frosinone, è un luogo che non esiste. Le sue vicende non sono mai accadute ma sarebbero potute accadere, magari da un’altra parte.
Le otto storie di Michele Piccolino sono memorie inventate di una provincia che si propone come metafora di ogni letteratura. Perché in provincia ognuno ha la sua versione dei fatti e la letteratura è una versione dei fatti. Si ride dei personaggi di Cavafratte consapevoli di ridere di noi stessi. E si piange per lo stesso motivo.
L’eco della Storia — quella dell’Italia della seconda metà del Novecento — delle chiacchiere paesane, delle tradizioni e delle suggestioni rimbalza in queste pagine, oscillando tra la cronaca e il grottesco, in un gioco di ammiccamenti che rimanda a Piero Chiara, a Tommaso Landolfi e a Dino Buzzati.