Le stagioni della vita sono tutte uguali, o non è vero piuttosto che esse si sviluppano in modi e con valenze diverse, a partire dal primo dischiudersi della coscienza al mistero dell’esistenza? Se è così, non dovremmo allora attribuire ad esse un valore gerarchico e conferire un posto privilegiato a quelle che ne costituiscono l’insostituibile fondamento? Per tanto tempo Iolanda è andata avanti senza porsi tanti problemi, pensando soltanto al momento presente, ma un avvenimento apparentemente insignificante ora la costringe ad interrogarsi sulla strada da lei percorsa, e i pensieri che si risvegliano nel suo animo turbato la inducono a compiere una sorta di pellegrinaggio, alla ricerca delle sorgenti della sua esistenza. Chissà se, ritornando ai luoghi di origine della sua vita, ella riuscirà a rimettere insieme i frammenti in cui essa si è infranta attraverso gli anni, forse proprio perché era andata perduta la coscienza di quel senso profondo che le era stato donato nelle sue prime e più preziose stagioni? E chissà se, una volta ritrovato il senso della sua vita, le persone che il destino ha legato a lei nel corso degli anni comprenderanno ciò che avviene nello suo animo e saranno disposte ad accettarlo e a condividerlo con lei?