Rossella Circeo racconta con profonda partecipazione la storia del nostro paese nel momento in cui si trova coinvolto in una guerra sanitaria in un territorio del nord. Un paese, l’Italia, che affonda ripetutamente sotto i colpi di una classe dirigente che annaspa in un deserto di valori.
L’autrice interroga la coscienza. Il suo è un appassionato viaggio del cuore e della mente attraverso testi in poesia, per denunciare con sentimenti amari e per visitare spaccati di luce e sogni campestri. Ne emerge un potere barricato, fatto da esempi dagli interessi biechi di un popolo vecchio, vittima di un virus in un’emergenza sanitaria.
La scrittura dell’autrice vuole dare vigore alle zone d’ombra nel periodo del virus 2020. Mettendo momentaneamente da parte la passione per la ceramica, sente l’urgenza di voler esprimere le emozioni nate dal periodo di pandemia. La sua poesia accompagna le voci del silenzio tra i labirinti di una memoria antica. I solchi tracciati dall’umanità s’intrecciano con le metafore a lei care, colme del fascino del passato della storia dell’uomo.
Il testo trova la sua identità nei colori vivi di un’alba che frantuma il buio. Attraverso scene campestri e marine, tra il verde delle foglie e le onde del mare Rossella Circeo si aggrappa alla filosofia delle certezze, dall’ombra alla luce.