Il passato ha ombre lunghe e
radici profonde che possono abbracciarci o, al contrario, avvolgerci così strettamente da ucciderci. La ricerca della luce si fa
esigenza vitale, ma è accompagnata dalla sofferenza – la stessa
del neonato che spinge per uscire
dal grembo materno, e del morente proteso verso la luce che è
liberazione da ogni suo male. In
quella terra di mezzo tra la vita
e la non-vita, anche le visioni assumono una corporeità a volte
consolatoria, a volte angosciante.
È lo spaesamento dell’uomo solo
davanti all’inconoscibile: inerme, confuso, inadeguato, per
quanto si sforzi di lottare, non
ha modo di opporsi alla ferocia
di un destino ineluttabile.
In questi cinque racconti
David Ferrante fa rivivere la
memoria
dell’antica
sapienza
abruzzese intrisa di rituali, superstizioni, rimedi magici e credenze sopravvissute alla polvere
del tempo. Animano le sue pagine leggendarie figure mostruose, personaggi ambigui, maestri
d’inganni e donne affascinanti
nella loro inafferrabile unicità.
È un viaggio tra passato e presente, tra fantasia e verità, che si
traduce in un sofferto, emozionante amalgama di crudeltà e amore.
Copertina di Antonella Di Cristofaro
Seconda edizione
[ISBN-979-12-5988-241-7]
Pagg. 80 - € 10,00
Prima edizione
[ISBN-979-12-5988-127-4]
Pagg. 80 - € 10,00