La maggior parte dei libri di poesia è scritta al tempo presente, quasi a voler cogliere l’attimo, come una sorta di diario. Le poesie di Sonia Vivona sono spesso rivolte al passato: “È passata”, “Non è più”, come a voler invece rimarcare una linea di confine fra il presente e il passato, quello della “memoria”.
Tempo sospeso, dunque, che allude anche alla solitudine (“strade solitarie come me”), ma che viene riscattata dall’amore, da un “tu” che libera da timori e ambasce. Amore che non è stravolgimento di sensi o pura attrazione, ma è soprattutto “tenerezza”: “E la tua mano avvolge/calma il mio cuore”. Amore che porta serenità, senso di sicurezza, di felice appagamento dell’anima.
Diversi gli “archetipi” presenti nella raccolta, tra cui, per esempio, il mare, che appare più volte con la sua energia vitale e l’amore/riconoscenza verso i genitori, gli odori casalinghi, le piccole cose che riempiono l’esistenza.