Nel titolo della raccolta di poesie Da dea ad angelo, “dea” è l'antica donna greca, alla quale gli scultori greci attribuivano l'armoniosa bellezza di Afrodite; “angelo” è la donna la cui bellezza pagana, nel corso dei secoli, si è trasformata in angelica bellezza cristiana.
La frequentazione delle chiese, l'amore per i cori liturgici, la devozione nell'accostarsi ai sacramenti, una spirituale sensibilità, sono cose che rendono la donna di oggi, più di ieri, angelo in terra, specchio dell'angelo del cielo.
Eulaila è il nome di una donna angelo teatina, che con elegante portamento cammina per le vie e le piazze di una città d'Abruzzo tra le più antiche d'Italia, fondata dall'eroe greco Achille secondo leggenda: è la meravigliosa protagonista di un percorso che parte dalla Cattedrale, attraversa il Corso, e arriva ad una mirabile Villa Comunale.
Il poeta le parla, coglie la luce di sorrisi che sembrano illuminare il mondo, ma anche passeggere malinconie nello sguardo, una leggerezza di libellula quando danza, una magia delle dita quando suona il piano, una dolce vaghezza quando gusta il gelato, nettare celeste.