Le poesie di Ancora un viaggio possono essere considerate delle semplici annotazioni, pagine di un diario, in cui l'Autore si fa fotografo dei suoi sentimenti ed emozioni, dei suoi stati d'animo e sensazioni. In questa sorta di album che dunque contiene istantanee di vita, egli guarda sé stesso dal di fuori, come a un altro da Sé, e ponendosi da un'altra prospettiva osserva il mondo con altri occhi.
In balìa dell'istinto e dell'irrazionalità, Nicola Romito va oltre le mere apparenze e la superficialità che oggigiorno governano il nostro vivere quotidiano, si lascia alle spalle l'incuria e l'insensibilità che dominano la nostra fugace esistenza in questa società tecnologicamente iperprogredita e in continua evoluzione, e beneficia del ritrovamento della sua propria pace interiore dopo aver attraversato il caos della realtà.
Ne consegue che i suoi versi se da un lato sono lucidi e oggettivi, dall'altro, proprio per questa caratteristica di crudezza e spietatezza, graffiano e restano impressi nella mente del lettore.