La lettura della silloge ci trasporta in un viaggio attraverso l’amore e il tempo, costanti dell’immaginario poetico, che attraverso la poesia vengono scandagliati e schiudono porte dalle quali filtra un sommerso che consente all’io lirico di individuare i suoi interlocutori privilegiati nella Natura e nella Donna, che sembrano a tratti sovrapporsi e identificarsi.
Il viaggio è accompagnato da un ritmo fluido e dolcemente musicale ottenuto dal gioco di una tessitura fonica che alla rima sostituisce le assonanze, misurate allitterazioni e ben distribuiti enjambement.
Accurato e ricercato il linguaggio che lascia trasparire una formazione classica arricchita da letture novecentesche e aperta a nuovi orizzonti che fanno eco con i tecnicismi, una precisione terminologica, sapientemente centellinata, che vuole evocare e creare suggestioni più che definire, il tutto condito da immagini analogiche e, comunque, fortemente contratte nonostante il lessico cristallino.
In copertina: Sofia Solitro, Foglie d'autunno (2010)