La vita appare (e forse è) una corsa a ostacoli. Malattie, fortune, imprevisti si abbattono sulle persone sconvolgendone l’esistenza. Molto dipende dalla capacità e volontà dei singoli di affrontare e gestire quanto gli succede.
Il protagonista del racconto, Alvino, ha una grave inspiegabile e misteriosa malattia, nei cui confronti mostra assoluta indisponibilità a combatterla razionalmente. Di fronte al suo personale dramma umano non reagisce. È rassegnato e lascia che tutto accada. Le uniche vie di fuga sono il sogno e la fantasia, che qualche volta si trasformano in incubi e sfociano nell’equivoco. La resa dei conti alla fine è però inevitabile e in conseguenza di ciò perderà non soltanto il controllo sulla propria vita, ma anche la sua propria umanità.
Arroccato nella sua solitudine, s’incammina lungo il sentiero che lo condurrà fuori dalla prigione mentale e materiale che si è creato, ma prima di imboccare l’uscita deve fare un’ulteriore tappa, l’ultima: attraversare i vasti territori dell’illusione.
Riuscirà a recuperare la sua dimensione più umana e, quindi, a ritrovarsi?