Parafrasando Winston Churchill – il quale, figlio di padre inglese e di madre statunitense, dichiarava di sentirsi “half American and entirely British” – l’autore si definisce “per metà romano e totalmente abruzzese”. In questo libro egli cerca di cogliere, anche ricorrendo all’espressione poetica e all’arte figurativa, l’essenza dell’Abruzzo, terra di miti, di misteri, di drammi e di magie — la “piccola patria” cui è avvinto da legami ancestrali —, regione per lungo tempo relegata in una dimensione di marginalità e oggi investita da un processo di omologazione che rischia di snaturarne la fisionomia.