Io avevo i capelli lunghi, un divorzio non ancora firmato, ed un vestito grigio che mi arrivava ai piedi. Non sapevo nemmeno come ci fossi finita lì ma sentivo che a quei ragazzi annoiati, non avevo proprio nulla da insegnare. E così dissi loro la verità, che la letteratura non serve a nulla, come non servono a nulla l’amore e l’amicizia, che era esattamente come tutte le cose gratuite e più belle: del tutto inutile. Dissi che se avessero scelto questa strada, il percorso sarebbe stato in salita ma che comunque sarebbe stato pazzesco. Non so cosa capirono ma mentre inforcavo l’uscita partì un piccolo applauso. Mi girai e vidi il mio vecchio professore d’italiano che sorrideva felice e placido com’era sempre stato, battendo convinto le mani. Era l’uomo che mi aveva insegnato ad amare Dante. Non avevo veramente sbagliato niente.