Con immagini fresche e accattivanti, l’Autrice offre tematiche da sempre connesse all’agire umano, agli incontri e scontri che l’esistenza propone. Spicca, in apertura di silloge, la figura paterna, uomo “con cuore di bambino”, ma sempre forte e protettivo.
Il tema della memoria è sempre sotteso, ma l’amore è - e resta fino alla fine - il protagonista assoluto, con sincerità e senza retorica. Quell’amore che appare all'improvviso e aiuta a uscire da una vita in cui tutto era, prima, deserto, e che assume le sembianze di persone care, a partire dalla mamma, alla quale vengono dedicate parole importanti: “… ti ringrazio, / donna d’acciaio e cartapesta, / ché la tua vita è stata più che onesta / ma, forse – mi dirai di nuovo –, / non abbastanza da schermarti / da questo inferno in terra.”
Sono ancora e sempre gli affetti a sostenere l’Autrice anche nei momenti più cupi, ad esempio quando, nel tempo lento della pandemia, è la tenerezza di una presenza cara a consentire di risalire la china della malinconia.