Davide se ne va, sia per frustrazione che per entusiasmo, e la sua meta è l’Irlanda. Vivrà per sei mesi in un ostello, tra una tarda gioventù che più che bruciata è mobile, sotto la pioggia e le notti ventose di Dublino. Qui c’è la sua storia – fatta di affetti e lavori precari, sbornie, confronti generazionali, lontananze e inattesi stupori – e quella dei compagni che conosce strada facendo. La storia di una generazione che risponde come può, a tentoni ma con anima e corpo, alla domanda di molti: cosa succede, quando si molla tutto?
Stordimenti, amori di una notte, incontri con spacciatori, albe piovose trascorse a vendere giornali in strada: ci si sposta in branco per non sentire l’angoscia di essere soli, ognuno diretto verso mete indecifrabili, mentre la quotidianità ha il sapore dell’ultimo, disperato giorno di vita, dell’ebbrezza che obnubila e anestetizza anche il dolore più intimo.
Gli amici sembrano per la pelle perché condividono lo stesso destino, eppure Davide si chiede quando li rivedrà. Conosce già la risposta: mai più.