Tullio Bologna è nato nel 1946 a Vigevano, dove vive e dove insegnava materie scientifiche in una scuola media. È stato presidente della Commissione Cultura della Provincia di Pavia e assessore alla Cultura del comune di Vigevano; dal 1996 al 2006 ha ricoperto la carica di consigliere provinciale. Dal 2007 al 2009 ha fatto parte del CdA dell’Istituzione Cultura del Comune di Vigevano. Dall’ottobre 2005 fino alla primavera del 2013 ha rappresentato la provincia di Pavia nel CdA della Navigli Lombardi s.c.a.r.l.
Ha esordito come narratore fantastico nell’antologia Le Ali della Fantasia (Solfanelli, Chieti 1981), che riuniva le storie finaliste al Premio Tolkien 1980.
Ha pubblicato una trentina di racconti – alcuni dei quali collegati in due “serie”, una horror e l’altra fantasy – e due romanzi: La Dea del Lago (con Michele Martino, La Regione, Pescara 1983) e Il volo dell’aquila (Il Cerchio, Rimini 1999), nel quale si tenta la fusione tra ucronia e fantasia eroica.
Ha vinto il Premio Italia 1988 e il Premio Tolkien 1990, è giunto finalista ai Premi Silmaril, Urania (con Alex Voglino) e Mastronardi.
La passione per esoterismo e storia, ufologia e paranormale si riflette sovente nella sua narrativa.
Il personaggio di Anselmo Masi, un ex-frate che diventa “investigatore del sovrannaturale”, è il perno della serie horror ambientata in Italia ai giorni nostri. Cronologicamente lo si trova nei seguenti racconti: "La vigilia di San Giuseppe" (in Le Ali della Fantasia 6, Solfanelli, Chieti 1987); "La biblioteca infestata" (in "L’Eternauta" n. 97, Roma 1991); "Ideoplastia" (in "Diesel extra" n. 7, Sarre, 1994); "Il faro" (in Diesel horror, Sarre, 1996); "Il segno del destino" (in "Il Secolo d’Italia", 6 luglio 1997); "Il vetro di Leng" (in Investigare l’ignoto, Addictions, Milano 2003; e Investigatori dell’ignoto, Alacran, Milano 2008) e "Lazzaro" (in I figli di Beowulf 2009, Midgard, Perugia 2009).
La serie fantasy, o meglio fantastico-ucronica, è, invece, ambientata in Europa alla fine dell’Impero Romano, particolarmente in Albia (Italia), dove un giovane condottiero, Ludovico, s’affranca dalle mire del regno di Lis e dell’impero di Waldung (grosso modo Francia e Germania) per unificare la penisola e riportare il cuore dell’impero a Roma. Con l’eccezione del racconto "Metamorfosi" (in "Diesel extra" n. 13, Sarre, 1995, e in I figli di Beowulf 2008, Midgard, Perugia 2008), tutti gli altri sono stati riuniti e collegati fra loro nel volume Il volo dell’aquila e sono: "Il difensore dell’Esarchia" (in Maghi e guerrieri, Fanucci, Roma 1981); "La triade protettrice dell’Esarchia" (in Le Ali della Fantasia 2, Solfanelli, Chieti 1982); "Le quattro porte" (in Spade e incantesimi, Fanucci, Roma 1984); "Terenzio verrà" (in Eroi e sortilegi, Fanucci, Roma 1986); "Aulo e Vilfredo" (in Daghe e malie, Fanucci, Roma, 1988).