Terza raccolta di poesie di un autore fecondo e sensibile, che in una successione di delicati componimenti si conferma un poeta di speranza. La sua poesia è intuizione, scoperta, dono di sé. Tematiche ricorrenti la famiglia, la natura, l’indagine sociale, la freschezza delle emozioni giovanili, a cui si uniscono una profonda riflessione esistenziale e l’auspicio del ritorno a una professione di fede vissuta in autenticità. La poesia diventa qui testimonianza di bellezza in un mondo che “puzza di parole vuote”, linguaggio di Dio che si incarna nei dettagli perché producano stupore, e dunque salvezza.
Stilisticamente, i suoi versi sono limpidi, lontani da complessità metriche, sinceri nella loro totale adesione all’ardore del momento in cui sono stati concepiti. La forza della parola sta tutta nella semplicità di sguardo, non levigato dagli indurimenti dell’età. Un approccio innocente all’esistenza che, a dispetto dei tempi, deve mantenersi quello di un bambino intento a osservare la pioggia dai vetri di una finestra, la cui fantasia sia ancora in grado di attribuire alla realtà prospettive di gioiosa leggerezza.