Sedici storie che hanno tutto il sapore non solo di un "omaggio" alla narrativa fantastica degli anni Cinquanta, ma di una vera e propria rivisitazione tutta personale di quei topoi, di quel "senso del meraviglioso", di quello stupore, che hanno fatto la fortuna di questo genere letterario.
I racconti di Bruno Fontana ricostruiscono tipiche situazioni, o presentano tipici personaggi, dell’Età d’Oro, con interessanti "variazioni sul tema" ed una tendenza alla introspezione psicologica, alla descrizione di un caso "eccezionale", di un protagonista per lo più solitario, che conferiscono loro un tocco personale, con una predilezione al colpo di scena conclusivo, anch’esso tipico della narrativa fantastica di quegli anni.