Questa è la storia della vita avventurosa di un uomo comune che si forma negli anni centrali dell’Ottocento. Benché nato in una famiglia baronale egli, come secondogenito, non eredita né il titolo né le proprietà agricole della famiglia, ma solo una piccola porzione delle stesse. Per Andrea de Angelis, come consuetudine antica, la strada obbligata è quella della carriera militare nella speranza di un buon matrimonio con una titolata benestante. Andrea non ha conosciuto l’amore materno, è di carattere irrequieto e fin da piccolo è stato sempre molto sensibile al fascino femminile.
Frequenta l’Accademia Militare di Napoli e, sempre nella capitale del Regno delle Due Sicilie, ha anche le sue prime esperienze sessuali. Destinato a Palermo, dopo alcuni anni, sta per realizzare il suo progetto di vita fidanzandosi con la giovane marchesina Amelia, quando viene travolto dagli avvenimenti bellici e politici del 1860. Partecipa alla battaglia di Milazzo e alla resistenza della Cittadella di Messina ma, profondamente indignato dal palese tradimento di molti alti gradi dell’Armata borbonica, decide di emigrare prima negli Stati Uniti, dove si arruola nell’armata confederata della Luisiana, e poi nell’isola spagnola di Cuba.
Rientrato in Europa, trova l’Italia meridionale sconvolta da una guerra civile provocata dal malgoverno unitario dei Savoia.