Rampina nacque una notte di maggio in una radura del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga mentre imperversava una bufera di grandine. Rimase sepolta esanime dal ghiaccio per molte ore. "Finirà in pasto ai lupi!" predisse, cinicamente, qualcuno. Ma non fu così! La cavallina crebbe, diventando sempre più forte, sconvolgendo la mia vita e la vita di tutti gli abitanti della zona.
Rampina era diventata un simbolo, un’amica e tanto altro ancora, ma non era tutto rose e fiori: bisogna pensare anche alla sua sussistenza, a curarla e ai suoi nemici naturali, i lupi. Eppure, Rampina, come mi aveva stupito una volta, mi stupì anche con i lupi.
Lei si era dimostrata diversa da sempre, era una cavallina più umana di tante persone, fortemente sensibile. A lei devo molti momenti di felicità, a lei devo la riscoperta dell’affetto e tante, inaspettate, avventure.
Venite a conoscere la cavallina che mi ha sconvolto la vita, la cucciola dallo zoccolo rampo, l’unica, Rampina.