Sospesi nello splendore di un'estate incantata, questi dieci racconti, dalla struttura circolare, disegnano in realtà dieci quadri che compongono un unico affresco i cui personaggi si ripetono attraverso l'intero arco narrativo. Tra ambienti domestici e momenti di vita quotidiana, essi vivono e agiscono alimentando quell'universo mitico dell'infanzia che feconda la fantasia del bambino protagonista e gli permette, attraverso le sue prime ricognizioni, di tracciare le coordinate di un pensiero creativo e di uno slancio vitale.
Un unico mare è il tempo, ma due mari distinti per quest'isola-spazio della fabula: un mare del passato, un mare del futuro. Tra questi s'apre l'isola-memoria, con i suoi piccoli e grandi avvenimenti e, soprattutto, con la luce sospesa dei sogni, dei desideri, della conoscenza primaria.
Ciò che non si vede è importante ma ciò che si dice plasma il reale e gli dà vita. E in questo senso le parole, altrettanti ciottoli levigati delle rive e/o altrettante conchiglie dei fondali, rimandano all'infinito l'eco di un immaginario che, pur facendosi storia, dilata la scrittura dentro quel clima magico di assorta meraviglia con cui l'occhio infantile scopre e costruisce il mondo.