All'inizio del 1942, l'Italia fascista è già militarmente in ginocchio e vive dei successi hitleriani. Mussolini, allora, decide di dare una svolta alla guerra, con un'operazione militare segreta, tecnologicamente all'avanguardia, che possa umiliare il nuovo, potente nemico: gli Stati Uniti…
Questo romanzo nasce sulla falsariga dei diari del principe J.V. Borghese (Attacco a Manhattan), e si sviluppa su una vicenda ucronica, cioè alternativa dei fatti poi accaduti nella realtà, ma certamente correlata da avvenimenti, personaggi, condizioni e ipotesi che ne mettono in luce una intera specchiera di verità storiche, sociali e politiche, che nessun libro, ha voluto mai rivelare per semplice, settaria opportunità di parte.
Ovviamente lo strumento, un racconto di guerra, poi trasecolato in un grande affresco storico che ha influito sul destino del mondo in cui tutt’oggi viviamo, era necessario per rendere la vicenda appetibile ed emozionante: ma soprattutto profondamente intrisa di spettacolarità, ma anche di impegno interpretativo e ideale (grazie a una accurata raccolta di testimonianze e documentazioni storiche, annotata in calce), per tutti coloro che anelano ad una verità spesso mistificata. Infatti, al parallelismo della trama con la sua oggettività alternativa, si contrappongono accadimenti e figure reali, situazioni implicite ed esplicite, che hanno determinato il futuro, non solo degli italiani, a cui appartengono i protagonisti principali, ma anche di altri popoli, colpevoli, per certi interpreti, di aver tentato una via tradizionale e gloriosa, spirituale e salvifica del proprio destino: contro la ridondante e vendicativa marea anglo-sassone e atlantista, che, tuttora tiene il mondo, ossequiante e inconsapevole, affacciato sull’ecatombe. La ricostruzione della battaglia è stata ubicata in località precise, ma attualizzate e visitate, della Grande Mela.