Che cosa sarebbe accaduto se, quel tale giorno, fosse diventato fatale? Se avessimo deciso di fermare lo sguardo su quella persona e di rivolgerle la parola invece di passare oltre? Se fossimo usciti e saliti d’impeto su quel treno invece di restarcene a casa, se, invece di andare a lavorare, avessimo imboccato una strada a caso, canticchiando senza meta?
Che cosa sarebbe accaduto se le cose avessero preso una piega diversa, se noi fossimo stati l’agente decisivo e il fattore di scelta dirimente di una teoria di eventi dal segno e dalla direzione totalmente differenti dall’oggi?
A chiederselo, e a tentare d’immaginare una risposta, è questo libro, un ibrido assai originale e difficilmente classificabile in un genere, a metà fra la narrativa classica, un copione ispirato a certe ipotesi fisiche sui multimondi e un trattato di filosofia.