Presentazione di Annarita Curcio
Postfazione di Antonio Tentori
Quattordici anni di scritti, tra recensioni e saggi,
sul cinema fantastico. Questo libro fa il punto su di un
percorso di maturazione, stilistico e intellettuale, di
chi la Settima Arte non l’ha vissuta nel cicaleccio dei
circoli festivalieri, né dietro cattedre che propongono
perlopiù film a uso e consumo degli studiosi, tradendo,
in tal modo, l’essenza stessa di questo popolare medium
artistico. Non è certo un mistero che l’ambiente cinematografico
sia quasi completamente avvolto dal manto
del Pensiero Unico, pregiudicando sia una critica
adatta a comunicare col pubblico, che a incoraggiare
una ricerca indipendente.
In queste pagine, il lettore vedrà come si siano
sempre sostenute determinate idee, persino quando
scomode e impopolari, il che porta inesorabilmente a
essere controcorrente. Poco ci interessa del riscontro
che queste riflessioni potranno avere tra i “colleghi”
critici cinematografici, i quali spesso considerano il genere
come qualcosa di deteriore, ancor di più se poi si
tratta di storie “non mimetiche” (fantascienza, fantasy
e horror). L’intento principale di questo viaggio all’interno
di film così diversi è quello di sollecitare nello
spettatore una visione più cosciente del cinema e, al
contempo, proporre determinate teorie analitiche al di
fuori del ristretto ambito settoriale, nonché una metodologia
talora più vicina agli studi letterari che a quelli
cinematografici.