«Finirai dentro». Il racconto di Sofia Luzzu comincia così: con una minaccia. E insieme
un’accusa: «sfruttamento della prostituzione».
In cinque parole, pronunciate dal magistrato
nelle stanze della Procura, causa ed effetto, imputazione e condanna. Una vita riassunta – e
compromessa – in cinque parole. Ma quale vita
può riassumersi in cinque parole? Nessuna.
Per raccontare una vita c’è bisogno di tempo.
E negli spazi fra quelle cinque parole si annidano licenziamenti, call center, sindacati, sfruttamento, perversioni, violenza. Si annida, crediamo, un libro intero. Questo.
Annalisa D’Alconzo ci fa immergere in una storia di dolore e resistenza, svelando le contraddizioni di una società che condanna e mette ai
margini chi è costretto a lottare con ogni mezzo,
compreso il proprio corpo, per sopravvivere.