Questo libro non è una guida turistica, né un saggio storico o sociologico, ma una miscellanea di ricordi personali di un giovane d’altri tempi che fin da bambino ha frequentato la Corsica subendone il fascino misterioso.
Attraverso una serie di esperienze da lui stesso vissute, ripercorre le principali tappe della storia dell’isola pur così vicina all’Italia — a cui l’accomunano secoli di scambi culturali e commerciali, opere letterarie di alto livello e una medesima matrice linguistica —, ma che oggi sembrano così estranei, mentre soltanto pochi chilometri la dividono dalla Toscana e dalla Sardegna.
Strettissimi poi i rapporti con Pisa e Genova, le cui civiltà hanno lasciato profonde tracce nella cultura còrsa, legami atavici che l’autore si propone di riscoprire e approfondire.