Esiste una particolare categoria di professionisti che si distingue da qualunque altra.
Si autodefiniscono “I Pereniciani”, poiché appartengono tutti a quella generazione che si è formata nell’atmosfera di quel Palazzo Perenich, che, a Pescara, era stato edificato da Antonino Liberi, a tardiva imitazione del miglior Rinascimento fiorentino, e che per un certo periodo di tempo, a partire dagli anni Settanta, ospitò la Facoltà di Architettura.
Certi di appartenere ad una sorta di “legione gloriosa”, hanno mantenuto ancora vivo quel legame di appartenenza che li rende fieri di essere stati i primi architetti laureati a Pescara, fra quelle mura mitiche custodite da un’aquila di ferro.
Ed ora hanno voluto rendere testimonianza di questa loro identità rivendicata, con la pubblicazione di questo volumetto di 26 racconti in cui i “pereniciani” rivivono e vogliono trasmetterci le emozioni di quel periodo della loro gioventù, denso di possibilità e di progetti di vita.