La poesia di Angela Sammarco è una poesia della quotidianità, della normalità. Una poesia che ricama le pagine del libro della vita e sa stupirsi ancora per ciò che essa può offrire.
È una lirica che non ha bisogno di grandi cose, di eventi, di un vivere “inimitabile”, ma si accontenta del giorno che passa, del fiore, del sorriso, dell’estate.
Le parole sono semplici, schiette, pulite. È una scrittura che non insegue termini ricercati, le basta la parola ordinaria, il dire le cose in maniera schietta e immediata.
Una poesia, inoltre, dai toni delicati, quasi che la scrittrice si ponesse a lavorare con una certa ritrosia, in punta di piedi, finanche con un po’ di vergogna.
Una poesia del quotidiano, strappata al quotidiano scorrere del nostro essere — e quindi del nostro pensare — e offerta a noi con molto pudore.