“Te piace, ‘o presepio?”
Questa è la domanda che rivolge Luca Cupiello, presepista per eccellenza, al figlio Tommasino, nella nota commedia di Eduardo De Filippo Natale in casa Cupiello. Il presepista si distingue in maniera netta dall’alberista, così scriveva Luciano De Crescenzo. Con l’avvicinarsi del Natale, il presepista avverte inevitabilmente il riaccendersi di una fiamma mai spenta, e pensa a come costruire con cura e devozione il proprio presepe, quale innovazione introdurre e dove collocarlo.
Il testo ripercorre le vicende autobiografiche di un presepista e la storia di una passione crescente per la nobile arte presepiale, assieme alla voglia di dare risposta alle domande di sempre, per meglio capire e rappresentare la venuta al mondo del Salvatore: quando è nato veramente Gesù? Era il mese di dicembre? Era inverno? Dov’è nato, in una grotta, in una stalla, o in una casa ? C’era davvero nel cielo una cometa? E quanti erano realmente i Magi?
L’autore propone un’analisi storica dettagliata del più importante evento dell’umanità, che nel corso dei secoli è diventato anche un’opera d’arte realizzata in tutto il mondo e declinata in base ai diversi usi e costumi, con uno sguardo particolare alla tradizione del presepe napoletano, del quale si spiega la preziosa simbologia. Perché, come diceva il grande artista e architetto Giuseppe Cuciniello, “il presepe è un pezzo di Vangelo in dialetto napoletano”.