Cinque testi teatrali molto diversi tra di loro, che pur si determinano semanticamente l’uno con l’altro alla stregua di cinque variazioni sul tema. Dal genere noir, riscritto e rimodulato continuamente nella trilogia iniziale, all’umbratilità del reale, resa secondo voci e visioni, echi e sospiri nei due testi che concludono la raccolta.
La fluidità dell’io nel tempo contemporaneo si rifrange in una pluralità di stili e di generi: il dialogo scoppiettante e surreale de “La Tabaccheria” si apre ad un tempo più dilatato in “Indagine al civico 13” e “Francesca, eppure” innescando una spirale avvolgente di ambiguità e mistero, fino al dripping drama, ovvero alla pura liquidità della parola che caratterizza due testi come “L’Altra città” e “L’Appuntamento”, sospesi tra la frammentarietà della comunicazione nell’epoca dello smartphone e una sua insopprimibile vocazione alla codificazione, alla ricerca di senso.
Teatro, dunque, come laboratorio sull’oggi. Messinscena come visione tramite i corpi di ciò che corpo non ha, o non possiede ancora. Drammaturgia come territorio in cui la lingua condensa il tentativo di comprendere una realtà tremula, indecifrabile, talvolta perturbante.