Il lettore di questo libro proverà "un piacere riflessivo" tutto speciale nel leggere e rileggere le decine di testi poetici raccolti sotto il titolo originale e un po' enigmatico di Con il mio canto fermo. Ciò che intriga, che incuriosisce e apre immediatamente alla domanda di senso non sono tanto i termini "il mio canto", quanto la preposizione "con" e l'aggettivo "fermo". La preposizione "con" induce subito alla naturale doppia riflessione che la poesia sia stata per una vita la compagna fedele ed inseparabile di Renato Greco o, anche, che con questo testo poetico, l'Autore voglia aver fatto un bilancio del suo messaggio in poesia e condividerlo "amichevolmente" alla maniera di Montale di Ossi di seppia, con i propri lettori. L'aggettivo "fermo" aggiunto dopo il sostantivo "canto", la vera "cosa poetica", funge semplicemente da rafforzativo di una intenzione comunicativa che è anche una inesauribile "tensione poetica". Non pleonasmo e neanche ridondanza, ma solo l'idea dell'Autore di dare alle liriche di questa raccolta il carisma e la cifra di ciò che esse sono veramente, e cioè il "sugo della storia", come avrebbe scritto Manzoni, ovvero la sintesi del lungo viaggio nella poesia del Nostro. Un viaggio che è in gran parte, lo stesso itinerario di vita dell'uomo e del poeta Renato Greco.