Questa nuova silloge di versi di Marcello Ariano anzitutto conferma lo spessore letterario della ricerca intessuta dall’Autore ormai da molti anni. S’avverte immediatamente che l’humus da cui deriva il mondo poetico di Ariano è senza dubbio di taglio classico, sia per la tenuta stilistica complessiva del testo (che dà l’idea di una precisa architettura del pensiero), sia per i costanti riferimenti al latino e al greco (soprattutto in “Liceo Fiani”) oppure alle figurazioni del mito.
È poesia sapienziale, dunque, nella linea della più alta lezione novecentesca (dal secondo Ungaretti a Quasimodo). Poesia colta che si raggruma attorno a dei “nuclei” fondamentali: anzitutto la riflessione attorno al tempo, che tutto travolge e pone lentamente nell’oblio.
Un libro che si fa leggere d’un fiato che ci lascia un’eco di memoria e di tenerezza.