Tra storia e affabulazione, e in una lingua, l'inglese, spinta a un massimo livello di eleganza e di complessità morfologico-sintattica, la geniale Lee ci schiude visioni di quelle elette alleanze tra la natura e l'umano che sono certi spazi floreali di un tempo, brulicanti delle presenze che vi aleggiavano, e che oggi...
Edito per la prima volta nel 1897, finora mai tradotto in italiano, Antichi giardini italiani è un riferimento prezioso per coloro che vogliano scoprire il prodigio di una prosa in cui saggistica e narrazione si fondono, quasi a configurare una “terza” forma letteraria dalle molteplici capacità di suggestione, e suggerimento, per la nostra contemporaneità. I must protest against such a state of things, strepita l'indomabile scrittrice non troppo dopo le prime battute – confermando l'anticonformismo e lo spirito d'indipendenza che animano la sua parola fiammante, continuamente rinvigorita dall'erudizione e dalla poesia.