Anatomia dell’invisibile si presenta come una suggestiva galleria di ritratti, pensata per raffigurare l’infinita varietà del reale nelle sue forme più insolite e inesplorate. Con un’appassionante abilità narrativa Massimiliano Bellavista riesce a legare in una visione d’insieme vicende e personaggi apparentemente estranei tra loro ma in realtà intimamente connessi, in quanto parte di una trama invisibile che rappresenta il senso ultimo dell’esistenza.
Un caleidoscopio di racconti sospesi nel tempo ci mostra come dietro un vecchio musicista intento a scrivere la musica perfetta prima di morire o gli inquietanti deliri di un malato di alzheimer si nasconda un’umanità sorprendentemente multiforme e in continuo fermento, fatta di sogni, paure, desideri e nevrosi, scelte di vita e visioni del mondo che rimandano, inevitabilmente, a quelle dei lettori.
Che si tratti di un cantastorie, un artista di strada o un clochard, le storie dei personaggi, infatti, con la fi ne analisi introspettiva di cui si sostanziano, ci parlano di noi e smascherano magistralmente le finzioni quotidiane di cui siamo tutti artefici. Ed è proprio in questo il vero pregio dell’opera: scritta con una penna agile ed elegante, ma allo stesso tempo impegnata, tra atmosfere oniriche e fiabesche, essa ci offre un godibilissimo spettacolo dei tipi umani, che non smette mai di meravigliare e del quale è davvero impossibile non sentirsi protagonisti in prima persona.