Quando aveva quindici anni, in Australia, un allenatore incontrato per caso sentenziò al grande Rocky Mattioli: «Sei nato per boxare, ragazzo.» Patrizio Oliva già a otto anni indossava i guantoni in un sottoscala di Napoli, sognando di diventare famoso.
Stefania Bianchini e Simona Galassi, invece, hanno lottato per aprire il ring anche alle donne mentre Leonard Bundu, dopo una infanzia burrascosa, ha lasciato la Sierra Leone per scalare le vette della boxe mondiale.
In questo “viaggio” nell’universo del pugilato italiano (che non comprende solo sportivi ma anche chi sta al loro fianco nel cammino, rendendo la boxe possibile) sono le voci dei protagonisti stessi a farsi sentire. Da Rocky Mattioli, Patrizio Oliva e Francesco Damiani fino a Giacobbe Fragomeni, Leonard Bundu e tanti altri, compreso Gianni Minà che nel 1985 portò in tv un programma cult, quel Facce piene di pugni che fu un successo straordinario.
Le autrici del libro, in passato compagne di boxe, hanno portato lo sguardo oltre i confini del ring, dando vita a una raccolta di interviste che non è affatto un amarcord intriso di rimpianto per un glorioso passato, ma spalanca la porta del futuro, diverso da quanto abbiamo conosciuto, ma sempre fedele ai suoi millenari valori.