Per un processo di evoluzione e purificazione avviato in maniera del tutto inconscia alcuni anni fa, Alessandro detto Sandro scrive, come in una catarsi, Terramare, un libro che parla della terra dove è nato e di quel senso di perdita che non abbandona mai chi la lascia, parla di amore e di amicizia, di maternità e di paternità.
È il viaggio bello e doloroso di un uomo verso la conoscenza di sé stesso che dedica ogni sforzo alla ricostruzione della sua anima, dopo aver subito alcuni terremoti emotivi.
Un testo elaborato per liberare le emozioni e non dimenticare le cose che vuole ricordare, perché il passato è sempre in movimento, ripercorrerlo può essere anche faticoso ma è il modo migliore, forse l’unico, per dargli un significato. Per cercare di capire quello che gli è sempre sfuggito, per accorgersi di tutto quello che non ha visto, per rivivere le gioie e affrontare i traumi e le contraddizioni senza aspettare che facciano il nido definitivo nella psiche. Fra luci e linee d’ombra, con un’onestà senza sconti e una determinazione notevole, senza cadere in facili eccessi di nostalgia, offre questo atto d’amore ai familiari e agli amici che rappresentano da sempre le sue radici ancestrali.